Informazioni turistiche

A Porto Badisco si trova la famosa “Grotta dei Cervi” un complesso ipogeo, che quattro millenni fa ospitò i primi abitanti della zona. Questo anfratto sotterraneo lungo tre chilometri è diviso in tre tronconi e racchiude migliaia di iscrizioni, dipinti di mani, di cacciatori, di soli e pettini che decorano con una vivacità che ancora oggi stupisce. Probabilmente sono grotte formate da un fiume, ora scomparso. Milioni di anni fa, lo scorrere delle acque erose la roccia. Quattromila anni fa, una comunità trovò rifugio e si stabilì per parecchio tempo. Scene di caccia, impronte personali e simboli che interessano archeologi e paleontologi di tutto il mondo sono rimaste a testimonianza della presenza umana. Reperto importante sia per i motivi di datazione della presenza umana, sia artisticamente, gli ideogrammi parietali, i graffiti, i simboli raffigurati in queste cavità sono delle vere e proprie opere di arte del periodo paleolitico. Il tempo non le ha scalfite e i loro colori sono vivaci.

La “Grotta dei Cervi” è affacciata nell’insenatura di Porto Badisco, detta anche Approdo di Enea, perché qui si vuole che sbarcasse l’eroe omerico in fuga da Troia e alla ricerca di una nuova patria.
Oggi sulle pareti del piccolo fiordo si può praticare l’arrampicata sportiva lungo una delle numerose vie attrezzate.
Proprio sulla spiaggia di Porto Badisco, giusto al livello del mare, si apre l’imbocco del cunicolo dei Diavoli, una grotta che potrebbe essere in comunicazione con quella dei Cervi.

Dalla spiaggia di Porto Badisco si imbocca un sentiero sulla costa che, procedendo in direzione nord, conduce dopo circa 2 km alla torre di S. Emiliano. Proprio alla base della rupe sulla quale è insediata la torre, conviene cercare verso destra una traccia di sentiero che conduce in un piccolo canalone, verso il mare. Al fondo, proprio al livello dell’acqua, si trova un vistoso fenomeno di erosione marina: la marmitta dei giganti, una specie di enorme mortaio al cui interno si trova una sfera di roccia del diametro di oltre un metro.
Oltre la torre ci si dirige a nord oltrepassando la strada costiera, verso masseria Cippano, già in vista. Alle spalle della masseria una carrareccia porta verso est, verso la serra, toccando dopo circa 3 km torre Mozza.
Ora si prosegue lungo la linea di cresta parallelamente alla costa e si giunge così alla chiesa della Madonna della Serra, non lontano dalla quale si trova la grotta degli Amanti. Nella grotta, costituita da due ambienti comunicanti per mezzo di uno stretto cunicolo, si narra fossero rinchiusi i due amanti, e il cunicolo che unisce le due cavità sarebbe stato scavato, secondo la tradizione popolare, dalle loro ininterrotte e disperate lacrime.
Dalla Madonna della Serra ci si spinge ancora verso est, aggirando un promontorio, fino a intersecare il canalone che ritorna verso la spiaggia di Porto Badisco e lungo le cui pareti si aprono le grotte del Mammino, grosso masso, anche queste di interesse archeologico.

 

Caratteristiche della costa

Porto Badisco, definito dai geografici un “fiordo in miniatura”, è un piccolo paese, situato a 6 km a Sud di Otranto.

Il mare di Porto Badisco è una distesa blu scuro, interrotta solo dal bianco della costa frastagliata. Roccia chiara bordata dallo scintillio di schiuma bianca.
L’entroterra è lievemente ondulato con valli e rilievi, punteggiato da muretti a secco, architetture chiare e isolate rocce bianche.
Profumi e colori sono dovuti alla gariga. Nel vento si mescolano le essenze del mirto, del timo, della salvia, del finocchio selvatico, ecc. Il sole accende le tonalità verdi di ulivi, fichi d’india, oleandri, palme, e quercia spinosa. Una piccola caletta di spiaggia sabbiosa completa un ambiente incontaminato, apparentemente inaccessibile, e forse per questo non ancora intaccato dalle moderne forme di turismo selvaggio e dall’abusivismo edilizio.